Gli account social del giornalista

 

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di Alessandra CARRARO e Arianna VIGNETTI


ATTRAVERSO i suoi account social, il giornalista pratica due attività: da un lato, promuove e consolida il suo BRAND PERSONALE; dall’altro prosegue l’attività editoriale. Proprio per questo il cronista deve stare attento alla sua presenza social. Prima regola: meglio evitare l’ubiquità. Singoli giornalisti e a volte anche testate autorevoli aprono account dappertutto – su ogni social esistente – per poi abbandonarli senza più alcun aggiornamento. Un grave errore. I social, poi, sono il luogo del DIALOGO e dell’interazione. E’ sbagliato dunque che il cronista si limiti a usare gli account personali per postare i link ai suoi articoli. Questa attività unidirezionale da “strillone digitale” rischia di procurare al cronista più antipatie che consensi. E in ogni caso anche le segnalazioni si possono fare in modo professionale (esempi eloquenti dal settimanale The Economist nel Regno Unito) oppure in modo improvvisato. In questo nostro podcast, troverete una decine di regole che possono aiutare il giornalista in una GESTIONE ILLUMINATA della sua presenza sui social network.

* (Musiche. Pixabay,
licenza Jamendo)


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